Come preparare l’esame di Biochimica

Uno degli esami più difficili che terrorizza ogni anno migliaia di studenti è sicuramente Biochimica! L’esame è caratterizzato dallo studio delle reazioni chimiche all’interno del corpo umano e il programma tratta principalmente argomenti come chimica biologica, enzimologia, biologia sistematica umana, biochimica applicata molecolare e cellulare. Vediamo ora qualche consiglio utile per prepararlo nel migliore dei modi.

Innanzitutto, sappiate che per preparare al meglio l’esame di biochimica avrete bisogno di acquistare un testo che vi permetta di integrare gli appunti o di studiare facendo a meno di ricorrere agli stessi! Il libro scelto, quindi, dovrebbe avere 4 caratteristiche principali: essere chiaro, esaustivo, completo e deve seguire un filo logico che vi permetta di capire il collegamento tra i vari argomenti. Sicuramente, uno dei testi universitari più utilizzati e che ha le caratteristiche sopra citate, è “I principi di biochimica di Lehninger”  di David L. Nelson e Michael M. Cox. La biochimica, inoltre, non deve mai essere considerata come una materia fine a se stessa, in quanto è strettamente collegata con la chimica organica e la biologia. Infatti, trovandosi “a cavallo” tra queste due discipline, sarà necessario (prima di preparare l’esame!) avere delle solide basi di chimica inorganica e di chimica organica, così da poter capire bene tutte le reazioni metaboliche. di preparare l’esame  Solo dopo questo potrete passare alla fase di contestualizzazione dei fenomeni biochimici, come la glicolisi, la respirazione mitocondriale o il catabolismo degli amminoacidi, applicandoli prima a livello cellulare e poi fisiologico. Se non ricordate alcuni argomenti chiave della Chimica generale ed organica, cercate di “rispolverarli”: cercate di prestare particolare attenzione ad argomenti quali i legami chimici, la struttura delle molecole, l’attività dell’acqua ecc., anche perchè saranno essenziali per comprendere le fasi successive dello studio di questa difficile materia. Fatto questo, dovrete focalizzare la vostra attenzione sullo studio (o ripetizione nel caso in cui abbiate già trattato questi argomenti in chimica organica) delle macromolecole fondamentali, cioè lipidi, proteine e quindi amminoacidi, polisaccaridi, acidi nucleici ecc. In ogni caso, lo studio dovrà interessare non solo la loro composizione strutturale ma anche le loro proprietà chimico-fisiche. Cercate inoltre di prestare particolare attenzione allo studio degli enzimi e alla catalisi enzimatica, perchè vi permetterà di capire non solo com’è fatto un enzima ma anche i fenomeni energetici che stanno alla base delle reazioni chimiche.

Quindi, dopo aver studiato la parte “generale” della materia, dovrete passare allo studio delle reazioni metaboliche negli esseri viventi e delle vie di regolazione che controllano i processi biochimici. Purtroppo, questa è la parte più difficile…….ma anche più interessante dell’esame di biochimica. Per facilitare l’apprendimento, cercate prima di memorizzare i processi (cioè la glicolisi, l’ossidazione degli acidi grassi, la gluconeogenesi, ecc…), cercando di capire quali reazioni avvengono (se esterificazioni, idrolisi e così via) e poi memorizzare la struttura delle differenti molecole. Se pensate di aver già capito tutti i passaggi di queste reazioni metaboliche, potete passare allo studio delle vie di regolazione e degli enzimi coinvolti nell’inibizione o nell’attivazione di una determinata reazione: ciò vi farà capire i collegamenti tra tutti i processi metabolici e soprattutto il perché questi avvengono!

Bene, la fase di preparazione all’esame è terminata. Rimane però la parte, a mio parere, più importante: la ripetizione dell’esame. Per aiutarvi in questa fase, provate a riscrivere tutte le reazioni che avete imparato, ricominciando ogni volta che vi accorgerete di aver commesso un errore. In seguito, potete ripetere ad alta veloce le vie di regolazione……ma non come fossero argomenti staccati dal resto, ma dimostrando la connessione tra loro. Ad esempio, tra i processi di inibizione della glicolisi e quelli di attivazione della gluconeogenesi.