12 modi per migliorare l’apprendimento

Per molti studenti, la parola “studio” evoca spesso spiacevoli sensazioni associate ad ore ed ore passate sui libri….mentre si desidererebbe fare tutt’altro!! E nelle scuole, inoltre, viene insegnato ed incoraggiato un metodo di studio e di memorizzazione meccanica in cui si ripete l’argomento fino a che non lo si impara “a pappagallo”! Insomma, viene privilegiato l’apprendimento di tipo nozionistico. Ma questo “metodo di studio”, secondo me, non è solo lento e noioso…….ma è anche del tutto inefficace! Il vero apprendimento, invece, dovrebbe essere qualcosa che suscita interesse, curiosità e che stimoli la passione nello studenteIn pratica, deve diventare qualcosa che spinga una persona a leggere libri, riviste e navigare in rete per trovare sempre nuove informazioni e saperne di più su un dato argomento. Quindi, al fine di migliorare il vostro apprendimento, oggi vi elencherò una breve lista di consigli utili frutto di decenni di ricerche in campo educativo:

1. apprendimento multisensoriale

migliorare l'apprendimentoOgnuno di noi possiede uno stile di apprendimento preferito in relazione ai canali d’accesso sensoriali: auditivo, visivo e cinestesico. In particolare, nel 1987, Neil Fleming sviluppò la teoria degli stili di apprendimento, chiamata VARK (Visual, Aural, Read/Write e Kinesthetic). Fleming creò un questionario per aiutare gli studenti ad individuare le loro preferenze di apprendimento. In particolare:

  • gli studenti auditivi imparano meglio ascoltando e prendendo appunti, ricordano esempi e storie interessanti, possono trarre vantaggio dall’usare un registratore;
  • gli studenti visivi necessitano invece di aiuti visivi come video, slide, grafici e cartelloni;
  • gli studenti cinestesici hanno bisogno di sperimentare in modo pratico con dei laboratori che li coinvolgano attivamente, esperimenti e attraverso la manipolazione e la collezione di oggetti;
  • lettura-scrittura: alcuni studenti imparano più facilmente tramite la scrittura, facendo delle liste o prendendo semplicemente appunti.

Ricordate che gli strumenti d’insegnamento più validi cercano di sfruttare tutte le modalità sensoriali di una persona.

2. “Fate vostro” l’argomento

La ripetizione dell’argomento, di solito, non rappresenta il modo migliore per imparare e ricordare nuove informazioni. Un apprendimento efficace richiede di pensare attivamente ed elaborare il materiale che si ha a disposizione. Gli studenti possono quindi monitorare la comprensione dell’argomento, farsi delle domande, formulare degli esempi del concetto ecc.

3. Provate a spiegarlo a qualcun altro

Spiegare l’argomento appena imparato a qualcun altro vi sarà molto utile per riorganizzare il materiale nella vostra mente, a ripeterlo a voce alta, ad elaborarlo e a rispondere a delle domande. In poche parole, ad approfondirlo. Ognuno di questi passaggi vi aiuterà a consolidare ciò che avete appena imparato.

4. Mappe mentali

Costruire una mappa mentale è molto utile per organizzare il materiale da apprendere e a fare dei collegamenti concettuali. Inoltre, in questo modo, si può capire che l’apprendimento non consiste solo nell’immagazzinare informazioni passivamente, ma richiede un’elaborazione e connessione con altre conoscenze già possedute. Le mappe mentali non sono utili solo per gli studenti, ma anche ai docenti che devono preparare una lezione (soprattutto per gli studenti visivi).

5. Pratica

La maggior parte degli studenti impara dalla lettura di libri di testo o facendo ricerche sul web. Ma il modo migliore di imparare è farlo con la pratica. Se state provando ad imparare una nuova abilità o competenza, provate a fare un’esperienza di tipo pratico. Ad esempio, se state cercando di imparare una nuova lingua, potete fare un’esperienza all’estero, trovare un pen-friend ecc. Questo metodo è valido soprattutto per gli studenti cinestesici.

6. Brainstorming

Il brainstorming può essere considerato una strategia di apprendimento attiva in cui tutti i partecipanti sono incoraggiati a discutere e condividere le loro conoscenze tramite la formazione di connessioni creative tra le loro conoscenze precedenti e quelle nuove.

7. fare una pausa ogni tanto

Una semplice passeggiata potrebbe dare alla vostra mente il tempo necessario ad incorporare nuovi concetti. Studiare per molte ore consecutive è controproducente….se non si fanno delle pause di tanto in tanto. La comprensione e la concentrazione si manterranno sempre costanti per i primi 40-60 minuti: poi vi sarà un inevitabile black-out del nostro cervello!! In ogni caso, le pause devono avere sempre una durata controllata: è consigliabile circa 1/10 del tempo di studio (quindi per 30 minuti di studio 3 minuti di pausa).

8. Ponetevi delle domande

Anche riuscite a padroneggiare bene un nuovo argomento, le vostre conoscenze cresceranno debolmente se non riflettete e ragionate sopra l’argomento che state studiando.

9. Divertimento

Lo studio…..non è una pratica seria come sembra! Invece, apprendere divertendosi sarebbe molto più semplice e spontaneo. Questo poi è particolarmente vero per i bambini dove si cerca di sollecitare una motivazione intrinseca.

10. organizzazione del materiale

Per dividere un quaderno o libro di appunti, potete usare dei foglietti o dei post-it. Questo potrebbe essere un valido aiuto per dividere le idee e facilitare il recupero delle informazioni.

11. ambiente di studio

L’ambiente di studio è importante sia nell’apprendimento a scuola/università che in quello a casa. Se si tratta di un ambiente scolastico, l’ambiente dovrebbe essere stimolante, vario e organizzato. L’ambiente di studio a casa invece deve essere più libero possibile da distrazioni ma deve anche essere confortevole, quindi pensate a cosa può servirvi. Ad esempio, ci sarà bisogno di un particolare tipo di illuminazione, silenzio, musica, privacy, degli snack o un thè. Prestate particolare attenzione a cosa possa servirvi per ottenere il migliore ambiente di studio possibile.

12. gesticolare

La ricercatrice Susan Wagner Cook ha dimostrato scientificamente come i gesti siano di supporto nella risoluzione di problemi. Dal suo studio è emerso come accompagnare con dei gesti l’apprendimento di un nuovo concetto sia un valido aiuto nella memorizzazione, che aiuta a concentrarsi ed a risolvere problemi.

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